L’ARTE FA BENE? TESTIAMOLA!

L’impregnazione dell’opera è sempre stato un punto fisso e questo ha significato avere un “concept”, un intento e quindi un “quid” da trasferire nel gesto artistico, pittorico o digitale che sia.

Ho sperimentato felicemente l’apparecchiatura Bio Well e la radioestesia, per poi giungere a conoscere il Dr. Daniele Gullà, con il quale ho fatto le analisi spettrofotometriche il 17 marzo 2023 con la sua strumentazione Hygenia – Device.

Un paio di settimane fa ho ricevuto il dossier di oltre 100 pagine, piene di dati, formule, calcoli e fotografie “prima, dopo, durante” l’esposizione del fruitore alle mie opere pittoriche e digitali. Opere dell’ARTE DELLO SPIRITO.

Posso quindi affermare che l’intento è osmotico: artista — opera — pubblico. Una data opera incide pertanto sul benessere di chi la osserva regolarmente.

Immaginare l’opera ha altresì degli effetti, ma tutto dipende dalle proprie capacità immaginative, ossia dal saper ricreare l’esperienza della “prima volta”, delle sensazioni vissute… così come dal ricordare i dettagli. 

L’allenamento all’immaginazione dovrebbe essere materia di studio a scuola, non credete?

 

Per me, realizzare opere, che non siano specchio di un malessere interiore è essenziale.

Non voglio né vendere né divulgare dolore / pathos.

Per anni ho bruciato disegni e raschiato tele per evitare di immettere malessere.

Oggi sono in grado di creare con leggerezza d’animo e Allineamento Integrale, l’ARTE DELLO SPIRITO nasce da visioni, intuizioni e scrittura meditativa. 

A seguire un estratto dal dossier del test effettuato dal Dr. Daniele Gullà su 8 volontari. Per l’occasione ho scelto di mostrare opere digitali e pittoriche.

L’opera di questo post (Digitalart – Serie Apocalypse, III Sigillo su VIII) è stata mostrata a Barbara Z. e le immagini, trittico, ritraggono le fasi dell’esperimento con lei. A distanza di un paio d’ore ricevo questa testimonianza per email:

  • “ti faccio un resoconto di quello che ho provato questa mattina come promesso. Nella prima parte ho visto una luce molto forte in maniera esterna al mio corpo che mi ha accecata a tal punto che ho dovuto chiudere gli occhi, ma con un senso di pace molto forte. Nella seconda parte invece questa luce l’ho vista all’interno del mio corpo e più precisamente dallo stomaco in giù, questa volta, oltre a darmi pace mi ha dato una serenità interiore potente. Ti dirò di più, tornando verso casa, mente guidavo, avevo l’immagine dell’opera nitida e mi anche adesso mi continua ad abbagliare; può essere che rimanga anche dopo

 

 

PRIMA | DURANTE | DOPO

 

ANALISI DEL PHOTON BIOSCATTERING CON ESPOSIZIONE OPERE MYA LURGO

L’esperimento si è svolto testando 8 persone in tre diversi momenti.

L’ambiente scelto una stanza illuminata con luce naturale diffusa e di modesta intensità. Le persone sono state fatte entrare una alla volta fatte sedere vicino ad un tavolo dove in seguito è stata posizionata l’opera artistica di Mya Lurgo.

Nella prima fase l’opera era assente, la persona seduta è stata misurata con fotocamera Hygenia prendendo tre misurazioni distinte in assenza di stimoli visivi (soggetto rilassato di fronte parete bianca).

Nelle tre misurazioni riprese vengono rilevati tutti i biosegnali emessi dal corpo (frequenze) relativi a micromovimenti del capo, variabilità del flusso sanguigno (cardiocircolatorio) attività di espansione della cassa toracica (analisi respirazione).

Nel secondo step, veniva introdotta l’opera che Mya aveva scelto da mostrare al soggetto per essere ammirata e verificare quale poteva essere l’impatto emotivo e la eventuale reazione psicofisiologica misurabile. Anche qui sono state raccolte tre misurazioni del soggetto monitorando i parametri descritti.

Infine, nel terzo step, a distanza di circa 1 ora dalla suddetta prova, le misurazioni sono state ripetute, ma invece di esserci l’opera visibile, veniva richiesto al soggetto di immaginarla, visualizzandola.

In totale sono state effettuate 3 misure per 8 persone per un totale di 72 misurazioni.

I parametri e le immagini venivano salvate sul device e poi successivamente scaricate sul computer per le analisi. I dati raccolti riguardano l’energia e le frequenze misurate in tre aree ed i picchi principali detectati che potevamo osservare anche in diretta durante le prove.

Delle immagini del soggetto che verranno mostrate nel testo, si è scelto di presentare la fotografia ripresa in infrarosso banda termica che rappresenta la media dello stack di immagini.

L’immagini di origine è monocromatica, i colori che si vedranno rappresentano il back-photoscattering dei fotoni del corpo. Quindi come l’energia si irradia nel corpo ed intorno ad esso. Maggiore quantità di flusso, maggiore intensità dei biosegnali, mentre la posizione spaziale ed il colore, rappresentano la

direzione e la frequenza codificati in una scala a pseudocolori di cui sotto è una rappresentazione esemplificativa.

Di norma i valori riscontrati sul corpo sono compresi tra circa 60 e 200 come intensità, ma possono arrivare a fondo scala, 256 o a 0 in casi particolari e specifici legati ad un particolare stato emotivo o una condizione di malattia.

Tutti i dati verranno mostrati compresa la dispersione grafica delle frequenze FFT e i picchi rilevati in Hz con l’energia relativa. E’ naturale che vi siano delle oscillazioni tra le misurazioni e quando i dati sono molti è complesso fare una valutazione statistica di natura “visuale”, ovvero interpretarli con la semplice osservazione. Per questo motivo ho implementato per le analisi statistiche un software costruito appositamente per me da un fisico/matematico che ha una grande esperienza in questo campo con diverse pubblicazioni scientifiche.

Tutto questo per fare una valutazione finale dell’esperimento con caratterizzazione sul piano matematico e di dati certi ed incontrovertibili e dare quindi a questa sperimentazione un valore il più vicino possibile a quello scientifico tradizionale.
Per la valutazione polinomiale dei dati delle frequenze raccolti durante le prove il sistema di calcolo utilizza l’analisi su più livelli di quello che viene chiamato “indice di R2 quadro” che rappresenta un parametro molto significativo.

 

ESITO

La comparazione dei dati con statistica multivariata mostrante i diversi parametri delle frequenze dei soggetti nei tre distinti periodi di prove eseguite, si sono basate su statistiche dell’energia media rilevata, delle frequenze spettrali FFT, dei peak detection misurati, della migrazione dei peak detection.

Il risultato ha mostrato che tutti gli 8 soggetti hanno modificato i loro parametri frequenziali (correlati allo stato psicofisiologico) durante la visione delle opere.

Lo stesso fenomeno non è accaduto con la sola immaginazione delle stesse. Tuttavia, con la sola immaginazione, 6 su 8 soggetti hanno mostrato un cambiamento significativo dello stato psicoemotivo nel richiamarle alla memoria. 

 

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

Dalla campagna di prove eseguite su 8 soggetti in tre fasi successive, dove per ogni fase sono state prese tre test con la camera HSI Hygenia, per un totale di 24 acquisizioni, è emerso quanto segue.

Praticamente la totalità dei soggetti ha mostrato dei cambiamenti rispetto gli stimoli indotti, “visione opera” e “suggestione” guidata da Mya Lurgo. Un soggetto ha risposto in modo meno significativo degli altri, ma ha comunque avuto una reazione.

Sono risultati modificati i pattern spettrali del bioscattering di luce /biofotoni emessi nel infrarosso, con differenze apprezzabili tra l’azione di “visione opera” oggettiva, e la pura “immaginazione” per suggestione. In entrambi i casi, rispetto al punto di partenza, “assenza di stimolo”, i soggetti mostrano cambiamenti.

Risultano differenti le frequenze emesse ed in particolare quelle associate all’area cardiocircolatoria e respiratoria. Quasi sempre vi è stato un miglioramento della respirazione e della perfusione sanguigna.

Dalla sofistica elaborazione dei dati FFT e dei picchi repertati con un software di analisi statistica correlata, quello che emerge e che è degno di ulteriori approfondimenti, è la differenza tra visione reale dell’opera ed immaginazione.

L’immaginazione pare avere effetti di carattere per lo più psicoemotivo, mentre la visione oggettiva, di carattere psicofisico andando a migliorare l’omeostasi dei soggetti.

In altre parole, osservando dal vivo l’opera si può sperimentare una reale e oggettiva sensazione di miglioramento del benessere percepito, che non è solo una sensazione ma anche una reale condizione parametrica, in quanto, attività respiratoria e cardiaca tendono a normalizzarsi.

Il fatto emergente nuovo ed interessante è che tutti i soggetti appaiono correlati fra loro dopo visione dell’opera, come se l’opera stessa emettesse una qualche forma di “energia elettromagnetica” di sincronizzazione. Sarebbe interessante approfondire questo argomento. (D. GULLÀ)

 

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