Arte CAUSALE o casuale?

La differenza sembra minima… invece la lettera “U” cambia tutto.

L’arte casuale è un’arte di “pancia”, subconscia, messa in moto per associazioni mentali.

Nulla di male, certamente, ma ci vuole diversa pratica per passare da un’espressione casuale, a una CAUSALE.

Operare in modalità CAUSALE significa essere in contatto con il super-conscio, con il nostro corpo CAUSALE.

La comunicazione e comunione con il super-conscio realizza, di fatto, opere liberate dai condizionamenti infantili, sociali, ambientali…

Essere liberi è il vero lavoro d’artista. Poter disegnare fuori dalle righe… mentali ed emozionali.

“La libertà è la possibilità d’essere e non l’obbligo d’essere.” (René Magritte)

La maggior parte della nostra vita infantile è “educata” e pertanto “circoscritta” e informata.

Subiamo condizionamenti di ogni sorta e non sappiamo più come essere semplicemente noi stessi.

Per ritornare alla semplicità o purezza esistenziale occorre fare un accurato reset; nell’arte questo significa impiegare anni prima di poter realizzare un’opera “vergine”.

Siamo spesso troppo impauriti e frenati dalle aspettative interiori ed esteriori… e il fallimento non è un alleato di certo ben visto, nemmeno nel suo scopo di insegnarci qualcosa.

“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.” (Erich Fromm)

Molto eloquente, a riguardo, è il film “La leggenda del pianista sull’oceano” – (English: The legend of 1900) nella scena della “scaletta” spiegata nel monologo finale… decisamente utile a comprendere quanto le paure possano paralizzare e portare al blocco creativo.

Chi opera dallo stato di coscienza super-conscio è oltre i condizionamenti.

La voce interiore è la Guida.

L’espressione artistica è causata dall’Io Sono, quello stato dell’essere che non si circoscrive in nessuna definizione di sé.

L’opera è pertanto innocua, se non addirittura benefica per chi la guarda e per l’ambiente in cui è collocata.

Sarebbe meraviglioso, se il consiglio illuminante di Fernando Pessoa potesse raggiungere tutti gli animi:

– “Siediti al sole.
Abdica e sii re di te stesso.”

Invece questo lavoro di spoliazione richiede vita, tanta vita. Probabilmente una sola non basta.

Credo che il futuro dell’arte sarà di due tipi, senza più così tante sfumature di grigio:

  • arte per chi vuole vivificarsi e arte per chi vuole nutrirsi di pathos.

Una dualità portata agli estremi.

Da questi estremi che si toccano… la sintesi: arte per un nuovo mondo.

Nell’attesa… KEEP CALM & BREATH 🙂

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