Hai mai contato quanti pensieri positivi produci in un’ora?

#ThankUturn
Inversione di marcia e tendenza
è un’operAzione immateriale destinata alla divulgazione su Facebook per amplificare la percezione collettiva di positività rispetto alla SOStanza negativa immessa quotidianamente in circolazione. L’obiettivo di #ThankUturn è creare FORME-PENSIERO propositive da condividere e accrescere, affinché vivano di vita propria per il beneficio di tutti.

Estratti Rosacrociani:
(Per maggiori info cliccare qui)

“[…] I difetti di carattere, che in genere creano un cattivo destino sono: la collera, la paura, l’orgoglio, l’odio, la vendetta, la sensualità, l’egoismo, l’invidia e l’intolleranza. Occorre perciò analizzare i nostri pensieri abituali e osservare se, anche in misura lieve, vi scorgiamo alcuni dei difetto sopra indicati. Se così è bisogna mettersi subito all’opera per eliminarli. I due mezzi principali per fare ciò sono: mutamento di pensieri e di azione. Più importante dei due è il pensiero: se correggiamo i nostri pensieri abituali, automaticamente si modificherà il nostro modo di comportarci.”

Il potere creatore del pensiero

Da ciò si passa al prezioso e determinante di vita umana: il potere creatore del pensiero. È incontestabilmente vero che ogni forma-pensiero da noi creata può essere tramutata in forza viva. Essa fluttua entro la nostra aura, entra a far parte della nostra atmosfera mentale individuale e, quindi, della nostra esistenza. Dall’associazione del pensiero creatore con la sostanza del desiderio e dell’emozione si traggono due risultati:
1. L’azione corrispondente.
2. Le forme-pensiero che non si manifestano immediatamente vengono accantonate nella memoria e formeranno la base del futuro. Ad esse possiamo accedere in qualsiasi momento; possono apparire come realtà fisiche nel nostro ambiente abituale, rendendolo buono o cattivo, secondo il pensiero creato.
Perciò, se desiderate modificare l’ambiente dove vivete e la vostra sorte, cambiate i vostri pensieri. […]

Alcuni principi metafisici

È bene conoscere alcuni principi metafisici e psicologici che potranno contribuire a migliorare la nostra personalità e il nostro benessere, sia nel nostro ambiente di lavoro che in ogni vicenda materiale.
Uno di essi è cercare il bene in ogni cosa e in ogni situazione, anche se apparentemente le circostanze possono sembrare inconciliabili; seguendo il principio di cercare il bene creiamo una forma-pensiero che, col passare del tempo, ci apporterà benessere, successo personale e condizioni vantaggiose. Cercare il bene è come iniziare da una palla di neve che cresce in volume e forza man mano che scende lungo una china: le forme-pensiero di natura affine si associano tra di loro e perciò aumentano rapidamente. Mettendo quindi in pratica questo principio miglioreremo definitivamente il nostro ambiente.
La lode è una fase di detto principio – è un raggio di sole – è la luce dell’anima: accresce i buoni desideri e il benessere. Elogiamo tutto quanto vi è di buono nel nostro prossimo, anche se si tratta di cosa di poco conto e, soprattutto, non dimentichiamo mai di lodare e ringraziare il Potere Interno, considerandolo guida e fonte di risorse per le nostre necessità. Tutto proviene da tale Potere.

La validità del perdono

Il perdono è altra virtù che non si deve trascurare. il perdono è scientifico, ci attira le forze invisibili, cancella ogni forma-pensiero di odio, vendetta o risentimento e ne annulla la materializzazione. Il rancore, l’invidia e la vendetta causano spesso condizioni vitali penose, specie se tali sentimenti sono abituali. L’odio è la peggiore forza distruttiva esistente nell’Universo, il rancore e la vendetta sono fasi dell’odio. Fra i sentimenti passionali, la vendetta è la più mortale, perché rende impossibile la realizzazione di buoni risultati: occorre assolutamente evitare di emettere pensieri vedicativi. È certo che chi ci ha causato ingiustizia, riceverà da parte della legge invisibile la corrispondente retribuzione. […]

La confessione ha in sé un importante principio metafisico

Molto è stato detto sulla confessione; tuttavia è probabile che non la abbiamo valutata in modo adeguato. Abbiamo pensato, forse, che quando ci confessiamo ad un sacerdote rimaniamo insoddisfatti: tuttavia, la confessione ha in sé un importante principio metafisico occulto e cioè, elimina la forma emozionale contenuta nelle forme-pensiero e ci libera e aiuta a ristabilire l’equilibrio e la calma. Quando si commette un fallo che causa timore, vergogna, collera, ecc., questa forma-pensiero si inserisce nel subconscio e lì vi fermenta, soprattutto se il guasto non è stato sanato. Tali forme-pensiero possono influire sul subconscio per molti anni e creare i cosiddetti complessi. Se nella coscienza vengono a crearsi diversi complessi, finiremo poco a poco col perdere l’equilibrio psichico, diverremo nervosi e incapaci di controllarci.
La confessione viene allora utilmente in aiuto – essa dissolve l’energia emozionale contenuta in detti complessi e li rende innocui.
Non è indispensabile confessarsi a un sacerdote o ad un altro ministro della Chiesa. La confessione può essere fatta direttamente alla persona da noi offesa, o ad altra persona nella quale si riponga fiducia.
Può essere fatta anche al nostro Io Superiore: le confessioni fatte a noi stessi sono denominate retrospezione, e devono essere eseguite ogni sera, dopo coricati, incominciando con l’analizzare le ultime azioni della giornata, risalendo gradatamente alle prime ore del mattino. Perché la retrospezione abbia valore deve essere accompagnata da un sincero pentimento che ci purifichi e liberi dalla forza emozionale dei complessi occulti. Molte persone hanno trovato nella confessione fatta sia nell’uno che nell’altro modo, un grande sollievo, coronato poi da buoni risultati nelle vicende della vita.
Per eliminare i complessi formatisi nel subconscio e per favorire la buona riuscita delle nostre vicende, è bene far risalire la confessione o retrospezione agli anni precedenti. Questo procedimento viene definito retrospezione ritardata.
Il modo migliore di effettuarla è per iscritto. Si fa la descrizione a grandi linee dei fatti che ci hanno turbato: se non è possibile farlo in una volta sola, si suddivide il lavoro a più riprese, sino a che sia riesaminata tutta la vita. Lo scritto deve essere fatto segretamente, con omissione di nomi. Dopo averlo terminato, distruggerlo. In prosieguo di tempo, noteremo un graduale miglioramento delle condizioni mentali ed emotive, che si ripercuoterà vantaggiosamente su quelle materiali. […]”

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