ARTE
DELLO
SPIRITO

Episodio quattro: dall’immateriale allo spirituale

“L’unica cosa che abbia ragion d’essere è riconoscere e intravedere la Luce Essenziale ovunque e in chiunque… Nell’ARTE DELLO SPIRITO l’artista è un creatore d’anima: apporta più vita – esperienze – e la creazione è un traboccare la natura ricolma del proprio stesso essere”

Questa citazione è tratta da uno dei miei tanti volumi chiamati The Golden Book, sui quali pratico la scrittura meditativa, ossia il dialogo con il Sé o Voce del silenzio.

La parola chiave di questo quarto podcast è “intravedere”; ben diverso dall’interpretare soggettivamente: intravedere richiede un sguardo senza giudizio e proprio questa peculiarità, sempre più rara, rende possibile la visione iperlucida, oltre l’apparenza.

In questo monologo ho piacere di parlare di arte digitale o meglio, vorrei focalizzare l’attenzione sull’aspetto immateriale che le compete.
Le opere digitali hanno la caratteristica di essere eteree, ossia visibili, ma impalpabili, sino a quando non riscontrano i limiti dati da supporti esterni, atti a fissarne i contenuti.
Ciò che apprezzo di questo mezzo espressivo è l’opportunità di realizzare delle ipotesi, delle visioni, delle utopie; mi affascina la messa in opera di scenari potenziali, virtuali, non necessariamente già presenti in natura, così come l’opportunità di “stemperare” la nostra identificazione con la forma fisica. È altresì interessante la possibilità di poter rappresentare l’opera, con proiezioni sempre più sofisticate e vivide, mantenendo coordinate senza circonferenze.

Non che il pennello classico non riesca… ma questa trasparenza a fine lavoro, questo dover rinunciare ad afferrare e possedere materialmente l’opera, resta a mio parere un valore aggiunto, certamente scomodo per i mercanti d’arte, ma non per l’Arte in sé.

L’ARTE DELLO SPIRITO non poggia su una tecnica artistica prediletta, sebbene l’espressività digitale, così come l’olografia, sono di estrema efficacia per rendere il passaggio dal materiale all’immateriale.

Ad ogni modo, non è l’immateriale della tecnica o tecnologia a trasdurre lo spirituale, bensì l’essere dell’artista, la sua vacuità per l’esattezza, è quanto occorre per veicolare i messaggi del Sé; in sintesi, più l’artista si fa ingombrante con la calca delle proprie necessità consce e inconsce, tanto meno vi sarà “grazia”, ossia la ricezione di ispirazioni superiori o superconsce.

Vi saluto con la citazione dell’artista francese Yves Klein: “Lunga vita all’immateriale!”

 

Esercitazione quattro: arte digitale
  1. Lavorate digitalmente (in Photoshop) sulla vostra immagine corporea e facciale (fotografia).
    Cancellatevi sfumando l’immagine con la consapevolezza di fare un lavoro di “fino” per allentare l’identificazione, nonché l’abitudine di essere corporei; restate un intero giorno con l’idea di essere sconfinati/disincarnati/disinFormati. 
    Prima esperienza.

  2. Il giorno seguente, riprendere l’immagine (fotografia) originale ma questa volta, amplificate i contorni del corpo e del volto, dilatateli come se potessero estendersi ed espandersi, in lungo e in largo di almeno un metro…per cominciare… entrando nell’atmosfera altrui cosa che, di fatto, già accade a nostra insaputa attraverso la condivisione dei reciproci campi aurici. 
    Seconda esperienza.

  3. Terzo giorno: ritornate all’immagine fotografica originale e integrate un simbolo alla vostra immagine, quale attributo in divenire; stampate la nuova “configurazione” per poi riporla in un luogo a voi visibile a più riprese durante il giorno. Annotare gli effetti nella quotidianità: come si con-vive con questo potenziale extra? Quale energia sentite giungervi? Dopo quanto tempo il simbolo si concretizza nelle vostre abilità/qualità/dinamiche quotidiane?
    Continuare nei mesi successivi l’implementazione della propria immagine.
Esercitazione cinque

A seguire vi propongo un’esercitazione, non tanto “stilistica” per esaltare il virtuosismo, quanto immaginativa, per sollecitare il mago/imago in voi.

Provate a creare qualcosa che non esiste ancora, che le vostre reti neurali non possano andare a scovare nell’archivio dei ricordi… e dategli un vostro significato/senso/contesto.

Scegliete, come un Demiurgo, forma, colore, modalità e necessità di venire alla luce.
L’arte digitale si presta per queste creazioni extra-ordinarie.

Quest’esercitazione vi metterà in contatto con Forze Formative o Agenti Costruttivi e ognuno trarrà l’insegnamento adatto al proprio cammino, nonché livello di maturità.

Chiunque desideri può inviare le proprie creazioni, questo sito è lieto di dare visibilità con relativa didascalia (vostro nome, titolo, anno). Il progetto non ha scadenza.