ARTE
DELLO
SPIRITO

Episodio cinque: vuota presenza

Disinformare
è la parola giusta
Dis-In-formare
Ti riconduce nel non sapere
E quando in te nessuno sa
puoi essere
Dimenticati del fisico
Non badare alle passioni
e non soffermarti sui pensieri
Resta vuoto e pieno di vita
Quando nessun veicolo
veicola e vincola le inform-azioni
puoi restare senza personalità
alla sola Presenza
…e non vi è differenza
tra goccia e oceano
L’esperienza avviene nel non fare
Chi potrebbe d’altronde fare qualcosa?
Il respiro respira
Il sangue scorre
Il pensiero dorme
Il cuore sorride
L’Anima vola


Questo scritto è tratto da uno dei miei tanti volumi chiamati 
The Golden Book, sui quali pratico la scrittura meditativa, ossia il dialogo con il Sé o Voce del silenzio.

La parola chiave di questo quinto podcast è pre-disporsi, ossia condursi in un modus operandi dove l’arte possa fluire, anziché cadere…accadere a causa della personalità. È pertanto valevole scegliere in anticipo di lasciarsi perdere, disinnescando quelle coordinate sulle quali abitualmente facciamo leva e affidamento.

Questo rinunciare a priori “all’ipocentro della personalità” evita di promuovere repliche nell’espressione creativa ossia ripetizioni, magari utili a farsi riconoscere dal pubblico e dalla critica ma, di fatto, azioni non contemporanee, non attuali e soprattutto non vitali, perché mosse dal passato vigente in noi. Passato di per sé ormai estinto.
Occorre quindi abbracciare l’opportunità di disinformarsi a ogni livello della propria esistenza: nel corpo, nel cuore, nella mente e persino nell’anima; quel corpo o veicolo “causale” atto a contenere la sintesi delle nostre vite. 
Occorre dilatare le nostre conoscenze, sino al punto in cui non si giunga più a condizionare il diSegno, il segno, il gesto creativo. Farsi nuovi e vuoti in ogni istante è la via, senza perimetri, dello SPIRITO.
In questa freschezza c’è tutto l’essere che c’è da essere e non occorre altro.

E che dire della tecnica e del virtuosismo? 

Ciò che diSegneremo, se arriva dal Cielo, per intenderci, parlerà a tutti indipendentemente dalla forma che sapremo conferire con gli strumenti pratici a disposizione.

L’ARTE DELLO SPIRITO veicola Sostanza che non vuole con-vincere la mente/mentalità, bensì parlare al cuore, di cose che solo il cuore conosce.

Come fare quindi per dimenticare a memoria (cit. Bonito Oliva)? 

Per smettere di riprodurre ed esternare in automatico, anche nell’arte, la propria modalità esistenziale? Come accedere al nuovo? L’ARTE DELLO SPIRITO propone delle prassi utili a pre-disporsi al Vuoto. Vuoto che si fa grembo e informAzione oltre la circonferenza della personalità. L’esercitazione proposta nel quarto podcast induce quale techne, un progressivo allontanarsi dalla propria materia/forma fisica. Oggi invece faremo una pratica per accogliere il silenzio, lo spazio, la pausa.

Portare focus, attenzione a ciò che resta sospeso, non detto, non fatto… genera in noi un’attività creativa svincolata dal passato, libera di essere sempre nuova, come un respiro.

Mantenersi osservatori iperlucidi fa di noi degli esploratori di silenzi sino a risvegliare quell’abilità di cogliere il cosiddetto suono di una mano sola. 
Vi invito a svolgere le due esercitazioni e vi saluto, con affetto, leggendovi la poesia di Chandra Candiani, tratta dal volume Questo immenso non sapere, Giulio Einaudi Editore.
Ve la leggerò forzando volutamente sulle pause, affinché abbiate modo di addentrarvi proprio in quell’habitat di silenzio, inteso quale spazio sospeso tra materia e SPIRITO.

“… La prossima volta che vai in pezzi, non cercare di restare insieme, spolverati sul paesaggio interiore finché scopri un puntino intatto. Credo proprio che si chiami cuore o luogo fondamentale o nucleo inviolabile o orto della tenerezza. Quando chiudi gli occhi, lascia andare i ricordi, le anticipazioni e resta nella vastità dello spazio, senza dare nomi.” (Chandra Candiani, Questo immenso non sapere, Giulio Einaudi Editore)

 

Esercitazione 1

Amplificare il campo del cuore per intra-vedere

  1. Chiudete gli occhi, respirate attraverso il cuore, portando la vostra attenzione sul muscolo cardiaco, battito dopo battito 
  2. Proseguite con l’espansione e il respiro nel cuore per almeno tre minuti. 
  3. A ogni respirazione il cuore si dilata sino a divenire uno schermo bianco, senza confini. 
  4. In questo spazio vuoto lasciar emergere i segni suggeriti dall’immaginazione, mentre si ascoltano soltanto le pause della lettura poetica. Lasciando scorrere le parole, i significati, le interpretazioni… Simultaneamente e sempre a occhi chiusi accompagnate la mano sul foglio bianco davanti a voi e tracciate esternamente la visione avuta interiormente.  

 

Esercitazione 2

CreAttivare il Vuoto

  1. Scegli un verso della poesia che ti è piaciuto, come pure delle singole parole o se preferisci trova tu una poesia di tuo gradimento oppure utilizza il PDF creato qui
  2. Porta l’attenzione soltanto sull’area vuota tra le parole, osserva il non detto, lo spazio che respira…
  3. Chiudi gli occhi, dilata il campo del cuore come nell’esercitazione 1 per circa tre minuti e poi osserva cosa appare al tuo sguardo interiore.

Quella visione è la Sostanza e puoi esternarla artisticamente con qualsiasi mezzo ti sia congeniale.