ARTE DELLO SPIRITO

In questo spazio sono raccolte opere scelte per affinità elettive, ossia lavori che sono stati realizzati negli anni con tecniche diverse, ma accomunati da significati simili e ricorrenti.
La galleria di immagini che segue – opere dall’acentrismo all’ARTE DELLO SPIRITO – presenta possibili scenari da mettere in mostra. Alcune opere, già vendute, possono essere esposte indicando la specifica courtesy. 

O L’EGO O LO SPIRITO.
Dall’Immateriale di Yves Klein, all’acentrismo sino allo spirituale nell’arte.

L’a-centr-ismo o assenza di “-ismi” accentratori” e la conseguente arte acentrica si propongono la riduzione ai minimi termini della componente egocentrica, egoista ed egotista dell’esistenza, nonché del relativo corredo di indottrinamenti e influenze acquisite, con lo scopo di predisporre un habitat mentale ed emotivo sempre più neutrale e confacente alla trasmissione dello spirituale nell’arte. 

L’arte, in questo caso, può dirsi sacra, perché può farsi veicolo dell’Immateriale e può religare – dal lat. tenere insieme – i plurimi linguaggi delle religioni, delle filosofie, dei misticismi e delle scienze. Chi può dire dove finisce l’aria e comincia il Cielo?

Di fatto, l’acentrismo è la tèchne in IV fasi, di Mya Lurgo, per giungere a realizzare l’ARTE DELLO SPIRITO. Queste quattro fasi sono strumenti “ecologici e volutamente rituali” atti a forgiare l’artista, prima ancora dell’opera, per iniziarlo all’Immateriale e consentirgli il superamento del tradizionale concetto di intuizione, inteso quale sporadico stato di “grazia”, captato non per volontà propria, bensì per momentanea affinità elettiva. I processi messi in atto dalle quattro fasi acentriche consentono all’artista di implementare la connessione con l’Immateriale sino alla comunione diretta, cosciente e senza interruzioni: un perpetuo stato di grazia Out of the Blue.

“Il pittore deve creare costantemente un solo unico capolavoro, sé stesso” (Yves Klein)

La fase I, utilizza il “grattage” per destrutturare la forma mentis in sinergia con la rappresentazione pittorica. Questo raschiare o resettare le conformazioni conduce alla fase II, in cui l’artista acquista l’arte di visionare, tra le righe della materia, la presenza sovrasensibile. L’addentrarsi in queste cause sottili determina l’utilizzo della luce – lightart – quale mezzo espressivo e referente metafisico. 

La fase III è un volo nell’intangibile; di fatto, è un librarsi nell’immateriale senza lasciare impronte, grazie all’arte digitale, sebbene tale virtualità non sia ancora ARTE DELLO SPIRITO, in quanto questo “spirito” è ben di più della nozione di “incorporeo” o “astratto” o “invisibile”. La fase IV è la messa in opera di svariate tecniche, dalla video arte, all’installazione. La questione non riguarda più il “cosa” fare, bensì il “come” farlo in comunicazione e comunione diretta con quello spirito, affinché l’opera bypassi il consueto valore estetico (ed economico), per esprimere il proprio potenziale etico: fa bene o fa male questa creazione al fruitore? 

Nella quarta fase trova espressione anche l’Arte Oggettiva, secondo i parametri di valutazione del maestro armeno Gurdjieff, secondo il quale l’arte può ritenersi tale a condizione che l’artista non perda di vista l’intento durante tutto il gesto creativo. 

Tale contenuto/concept è quanto l’osservatore riceverà quale impressione/imprinting. Ciò significa che la bellezza non dipende più dall’occhio di chi guarda, bensì da quanta sostanza o spirito l’artista inocula/veicola nell’opera. A dimostrazione di ciò, è stato fatto un esperimento pubblico in sette Performance

Tra le parvenze fallaci, come una folgore, SENSIBILE È LA CHIARA LUCE” presso Centro Culturale e Museo Elisarion, febbraio 2020.

La tèchne acentrica è pertanto un modus operandi per addentrarsi in una creatività senza circonferenze egoiche, spesso ripetitive. I costrutti della personalità vanno ridotti ai minimi termini, affinché lo spirito possa utilizzare tutti i veicoli: dal più corporeo/terrestre al più immateriale/celeste, senza trovare ostacoli.

“L’acentrismo conduce al tantra dell’unico punto, centralità essenziale o atomo osmotico; chiunque potrebbe disegnare un singolo punto su una tela, la vera questione è essere quell’unico punto. Ridursi a tanto per manifestare in un minimo di materia tutto lo spirito”

L’ebook Out of the Blue, l’Immateriale di Yves Klein incontra l’acentrismo e le successive Ricerche e i podcast sull’ARTE DELLO SPIRITO sono disponibili (per ora in italiano) sul sito www.myalurgo.ch

Vertical Blue

“La vita è una caduta verticale”
– Jean Cocteau

Vital Fulcrum

“Tutti i miei maestri sono morti,
tranne il silenzio”

— William Stanley Merwin

I – Eye

“Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”
— Amedeo Modigliani

Mother’s flowers

“Un fiore sboccia per la sua stessa gioia”
— Oscar Wild

Wor(l)ds

“I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”
– Ludwig Wittgenstein